Monthly Archives: May 2013

Teresa si occuperà di questo.

Standard

Il Museo Civico ha la sua sede nel Palazzo Pubblico, edificio costruito in gran parte tra la fine del sec. XIII e la prima metà del XIV,  per ospitare i Nove signori che governavano la Repubblica di Siena. Al suo interno si trovano preziosi affreschi: La Maestà (1315), il Guidoriccio da Fogliano (1328) di Simone Martini (1284-1344) nella sala del Mappamondo, mentre il quella dei Nove il ciclo del Buon Governo (1339-39) di Ambrogio Lorenzetti (1285-1348), il cui significato etico politico del Governo Dei Nove.   Sono da ricordare il ciclo degli Uomini Famosi  (1413-14)di Taddeo di Bartolo (1362ca.-1422)

 

Sala dei Nove

Buongoverno di Ambrogio Lorenzetti

È forse la sala più nota tra quelle del Palazzo Pubblico e molti visitatori si accontentano della sua consultazione che, volendo approfondirla, può andare avanti per delle ore.

Ha avuto nel tempo molti nomi: “delle balestre” perchè anche destinata ad armeria, del “Buon Governo” perchè ospita quell’allegoria, ” della Pace” da una delle figure qui rappresentate. Ma la sala incarna appieno la mentalità dei Nove, la forma di governo che più a lungo e meglio resse a Siena, dal 1287 al 1355, garantendole uno sviluppo economico e artistico con pochi eguali al mondo.
I Nove incaricarono nel 1337, Ambrogio Lorenzetti, che dopo la partenza di Simone Martini per la corte papale ad Avignone, era rimasto il principale interprete della Scuola senese, di decorare l’ambiente.

In esso i Nove ricevevano gli ospiti, volendo che fosse immediatamente chiaro quali erano gli ideali che ispiravano il loro agire.

Si tratta del primo ciclo profano della storia dell’arte e si sviluppa per vari gradi descrittivi con una meticolosa determinazione didascalica, come a dire che non vi dovesse essere alcun dubbio sulla comprensione del messaggio proposto. Sulla parete opposta alla finestra, quindi in migliori condizioni di leggibilità vi è l’Allegoria del Buon governo”. Nella parete accanto, sovrastante la porta d’ accesso, sono dipinti, “Gli Effetti del Buongoverno in città e in campagna“. Sulla parte opposta, rispondendo ad una esigenza di tipo didattico, sono raffigurati “L’Allegoria e gli effetti del Cattivo governo” in modo che l’esempio negativo possa ancor più far brillare le concezioni dei Nove.

Aside

                                  VITA E OPERE DI AMBROGIO LORENZETTI

Ambrogio Lorenzetti nasce a Siena (1290 ca – 1348) fu un pittore italiano insieme a suo fratello Pietro. Le notizie sulla sua vita sono poche e imprecise. Sembra che entrambi appartenessero alla bottega di Duccio di Buoninsegna. Sebbene influenzato dalla pittura senese, Ambrogio, però, si accosta agli stilemi giotteschi. Sono sopravvissute soltanto sei delle opere certamente documentate di Ambrogio, che coprono un periodo di 13 anni. Si dividono in quattro scene della leggenda di San Nicola di Bari, facenti parte di una pala d’altare dipinta intorno al 1332 a Firenze, le decorazioni il “Buono e il Cattivo Governo” del 1337-1339 che affrescavano la Sala della Pace nel Palazzo Pubblico di Siena e i pannelli della “Presentazione di Gesù al Tempio” del 1342 e quelli della “Annunciazione” risalenti al 1344. Ciò che interessa a noi  è l’opera che Lorenzetti ha fatto tra il 1338 e 1339 che ancora oggi è considerato il suo capolavoro più grande: le Allegorie del Buono e Cattivo Governo e dei loro Effetti in Città e in Campagna, nella Sala dei Nove del Palazzo Pubblico di Siena. Queste opere rappresentano una testimonianza importante dal punto di vista storico e di rappresentazione del pensiero politico, di urbanistica e del costume dell’epoca, quasi fosse un messaggio di propaganda politica. Le sue rappresentazioni rivelano un individualismo realistico ed intenso con una grande attenzione verso la composizione e la forma. Questi aspetti sono più evidenti nelle allegorie del Palazzo Pubblico. In queste opere si ritrova la sottile abilità di Ambrogio nell’uso della prospettiva aerea e una fine attenzione ai dettagli. Si nota come il pittore abbia studiato le opere d’arte classiche. Con il suo profondo interesse per la prospettiva e l’ antichità classica, l’arte di Ambrogio Lorenzetti anticipa il Rinascimento. Il suo stile è largamente imitato a Siena durante il terzo trimestre del 14° secolo tanto che ci sono molte opere di seguaci spesso attribuite allo stesso Ambrogio o al fratello Pietro.Muore a Siena nel 1348 a causa della grande epidemia di peste, proprio come il fratello Pietro.

               

Photocopies <3

Image

We took these photocopies from a 2° class book. We stole the book from some guys older than us. But then we gave it back to them, lol.